Caffè cancerogeno? Qual’è la verità?
Il caffè è cancerogeno? Ci sono relazioni tra caffè e tumore? Uno studio condotto da uno specialista della School of Public Health presso la Harvard University, pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, ha trovato che le partecipanti che hanno consumato quattro tazze di caffè al giorno, hanno sviluppato il cancro endometriale fino al 25 % in meno rispetto al resto delle donne che hanno partecipato allo studio.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato le abitudini di bere il caffè su 67.500 donne di età compresa tra i 30 ei 55 anni che hanno partecipato al Health Survey of Nurses iniziato nel 1976. Per l’individuazione del cancro dell’endometrio, sono stati fatti sondaggi ogni due anni, per 26 anni, valutando le abitudini alimentari attraverso anche altre indagini. I risultati sono stati pubblicati una volta ogni quattro anni tra il 1980 e il 2002. Qual’è la sostanza che ha fatto allarmare inizialmente i ricercatori e che li ha portati a cercare conferme o smentite sul caffè cancerogeno?
Caffè canceroggeno: acrilammide nel caffè
Quali sono gli effetti dell’acrilammide sul corpo umano? L’acrilammide nel caffè si forma all’inizio della tostatura e dà ai chicchi di caffè verde il colore marrone scuro che conosciamo, con un gusto profondamente amaro. Una volta dentro il corpo, l’acrilammide può essere convertita in glycidamide, un epossido, ed entrambe le sostanze possono legarsi alle nostre proteine e al nostro DNA e causare loro dei danni.
Il danno al DNA può essere la prima fase dello sviluppo del cancro e l’acrilammide interferisce anche con la riparazione del DNA. Questa è la sostanza che ha fatto allarmare inizialmente i ricercatori, portandoli a fare indagini sulla possibilità che il caffè sia cancerogeno.
Nessuno dubita che il caffè contenga acrilammide, né che l’acrilammide causi danni al DNA, ma l’importante è la quantità che si consuma. Il rischio è in realtà correlato alla quantità totale di esposizione per tutta la vita, ma un calcolo indica che in un adulto di 80 kg che consuma meno di 208 microgrammi di acrilamide al giorno, il rischio di cancro non dovrebbe aumentare.
Lo stesso gruppo di scienziati (dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), che classificò l’acrilammide come una sostanza che potenzialmente potesse rendere il caffè veicolo di tumori, ha scoperto che non vi sono prove conclusive che il caffè provochi il cancro. In realtà, hanno indicato che il consumo di caffè potrebbe proteggere il fegato e inibire la formazione di tumori dell’endometrio e studi più recenti hanno sostenuto questa idea. Nel 2016, l’OMS ha rimosso il caffè dalla lista dei possibili agenti cancerogeni.
Verdetto finale: il caffè è cancerogeno?
L’acrilammide non va bene per la salute, ma la quantità presente nel caffè non apporta un contributo osservabile al rischio di cancro. Lo si può quindi bere senza esagerare, ma con serenità. Il caffè non è più classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come possibile sostanza cancerogena. Non ci sono prove certe che esista una relazione tra il consumo di caffè e lo sviluppo del cancro.
Sebbene alcuni studi abbiano indicato che il rischio di cancro alla vescica aumenta, nel complesso la stragrande maggioranza degli studi rigorosi suggerisce che se il consumo di caffè ha qualche conseguenza, in realtà offre un leggero effetto protettivo contro alcuni tipi di cancro alla vescica.
Quindi i consumatori di caffè possono consumarlo tranquillamente, sapendo che il caffè non ti espone al rischio di tumori