Lo studio ha selezionato 720 uomini e 783 donne. A tutti i partecipanti è stato confrontato il livello della pressione sanguigna con le abitudini di consumo del caffè, oltre ad una serie di altri dati clinici.
“I risultati sono molto chiari. La pressione arteriosa periferica è risultata decisamente più bassa nei soggetti che consumano da una fino a tre tazze di caffè al giorno rispetto ai non consumatori di caffè”. Continua Cicero “e per la prima volta abbiamo potuto confermare questi effetti anche rispetto alla pressione aortica centrale, quella vicina al cuore. Si osserva un fenomeno quasi identico, con valori del tutto simili per chi beve abitualmente caffè rispetto ai non consumatori”.
Questo ci porta a concludere che chi è abituato a consumare caffè riduce i rischi di malattie cardiovascolari. È maggiormente a rischio chi non lo consuma.
Il consumo di caffè porta molti benefici di cui già siamo a conoscenza. Inoltre oggi possiamo sfatare il mito che sia causa di patologie legate alla pressione alta. Resta inteso che è comunque consigliato un consumo ragionevole che non superi le 3 tazzine al giorno.